Doceassaje 2007: capolavoro della natura

Pubblicato il : 01 Aprile 20204 tempo di lettura minimo
raisin

“Il suo frutto uva, insertato a ghirlanda di fiori, lo si vorrebbe pollinare, semplicemente godere…..
Il manto di fittezza totale, l’equilibrio del gusto ritmato fra acidità e morbidezza con musicale proporzione e armonia, il favoloso nitore, bagliore, turgore. Un profumo tanto netto e pulito da evocare la lavanda in candore”
(Luca Maroni)
Non a caso è stato dato il nome a questo vino che batte tutti gli altri per Equilibrio, Consistenza ed Integrità.

In Campania “Doceassaje” vuol dire “molto dolce”, ma qui, molto dolce non equivale ad allappante o esagerato, qui vuol dire matrimonio di sensazioni, davvero ci si può abbandonare al dolce gusto che rimane sulla lingua, chiudere gli occhi e godere.

Nel suo aroma di frutto tropicale, di susina e di gardenia in fiore la natura si esalta con intensità aromatica e rotondità sublime.
Voto massimo dunque a questo CAPOLAVORO DELLA NATURA.
L’Azienda VINOSIA di Mario e Luciano Ercolino da circa tre anni produce Greco di tufo, Fiano di Avellino, Falanghina del beneventano ed Aglianico.

Ancora oggi l’idea del vino di Mario e Luciano è quella di osare, andare sempre un po’ più in là rispetto al risultato raggiunto.
Grazie ai loro numerosi viaggi hanno capito che l’Irpinia era una sorta di “Terra Promessa” del vino; infatti viaggiando nelle zone del Greco, del Fiano o dell’Aglianico, trovavano sempre uve dalla qualità unica; nello stesso tempo assaggiando molte uve in giro per l’Italia si rafforzava sempre di più la consapevolezza dell’unicità dei sapori della propria zona.

DOCEASSAJE DOC 2007

doceassaje

DENOMINAZIONE

Denominazione di Origine Controllata

TIPO DI VINO

Bianco

ANNATA:
2007

UVE:
Greco di Tufo, Fiano di Avellino

TIPO TERRENO

I terreni del Greco, sono situati a nord/ovest del comune di Tufo e Torrioni, risultano interessanti poiché derivano dal disfacimento nei millenni di arenarie; ricchissimi di carbonato di calcio caratteristica unica dei terreni di questa zona conferiscono al vino profumi e grande complessità. I terreni di Fiano sono freschi, profondi, ricchi di micro e macro elementi, molto soffici e di origine vulcanica.

SISTEMA DI ALLEVAMENTO

Controspalliera allevata a guyot

VITIGNO

Greco di tufo, portato in Italia dai coloni ellenici nel VII-VIII sec A.C, deriva dall’Aminea Gemella descritta dai georgici latini e coltivata sulle pendici del Vesuvio. L’appellativo “gemella” deriva dalla presenza di grappoli alati, carattere costante presente nel grappolo di questo vitigno. In un recente passato, per il grande patrimonio aromatico, questo vitigno veniva sovente confuso con il Riesling italico.
Fiano di Avellino, antico vitigno meridionale, la cui coltivazione risale all’epoca romana. Si ritiene originario della zona del Lapio, sulle colline ad est di Avellino. La parola Fiano, erroneamente attribuita in passato alla corruzione del nome Apianus (ape) sembra derivi invece da Appiano, varietà di mela e da Apia, ora Lapia, località dell’avellinese. Non può invece essere confuso con le Apiane, vitigni molto apprezzati dai georgici latini, perché erano dei moscati, né derivare da ape in quanto le sue uve molto mature sono visitate piuttosto dalle vespe (“Vitigni d’Italia” Scienza, Calò, Costacurta).

EPOCA DI VENDEMMIA

Terza decade di Ottobre, selezione in vigneto, raccolta a mano.

RESA ETTARO

80 q.li/ha

VINIFICAZIONE

Pigiatura soffice, pressatura dei grappoli interi, illimpidimento statico, fermentazione parzialmente condotta con starter di lieviti autoctoni, malolattica svolta non completamente.

NOTE PARTICOLARI

L’audace unione tra la mineralità e sapidità del Greco e l’intensità del Fiano, ottenuta da uve colte all’apice del loro picco aromatico, origina una composizione ricca di nuances: la freschezza dell’ananas si lega con le dolci note della pesca, per poi fondersi con il frutto della passione.

Quando visitare un vigneto?
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