Il clima cambia il vino Made in Italy, ha un grado in più

Pubblicato il : 16 Giugno 20233 tempo di lettura minimo
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Uve più precoci, meno acide e più dolci rispetto al passato

Il vino italiano è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni anche per effetto dei cambiamenti climatici che si sono verificati nella Penisola, dove la temperatura media nel 2011 è stata superiore di 1,5 gradi rispetto al 1980, facendo peraltro segnare in questo arco di tempo alla colonnina di mercurio ripetuti livelli di caldo record da oltre 2 secoli. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti all’apertura del Vinitaly, dove lunedì prossimo alle ore 15 si terrà l’incontro ‘Clima e vino: rischi e prospettive di una relazione particolare’.

Per la Coldiretti numerosi sono i casi di disciplinari di vini a denominazione che negli ultimi anni si sono adeguati al cambiamento modificando i limiti minimi di gradazione alcolica sia al Nord (dove per la Barbera d’Asti si è passati per il base da 11,5 gradi a 12 e per il superiore da 12 gradi a 12,5), che al Sud (per l’Aglianico del Vulture la gradazione minima naturale delle uve alla vendemmia è passata da 11, 5 gradi a 12,00 per il Superiore Docg a 13,00 gradi).

Il surriscaldamento ha determinato un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre e non è un caso che si sta discutendo, dopo oltre venti anni, di anticipare di quasi una settimana la data per stappare il vino novello fissata per legge in Italia il 6 di novembre nel 1989. Ad esempio nell’ultima vendemmia – sottolinea la Coldiretti – l’inizio della raccolta delle uve destinate al prestigioso spumante metodo classico Franciacorta è partita addirittura il 5 agosto a Coccaglio in provincia di Brescia nell’azienda agricola Faccoli mentre le uve piu’ tardive come l’Aglianico e il Nebbiolo sono state raccolte entro ottobre, in netto anticipo rispetto agli anni ’80 quando per le stesse varietà si arrivava anche a fine novembre.

Negli ultimi 30 anni le sommatorie termiche in Italia sono aumentate in modo significativo (in tutta l’Italia settentrionale, ad esempio, di circa il 20 per cento), soprattutto nei mesi estivi con più elevate e prolungate temperature massime principalmente nel mese di luglio. Oggi le uve ottenute da viti di equivalente produttività, appaiono caratterizzate da gradazioni zuccherine frequentemente più elevate di 2-4 gradi brix, con acidità titolabili inferiori, di circa 1-2,5 grammi/litro. Di fatto il vigneto Italia – precisa la Coldiretti – produce adesso uve piu’ precoci, meno acide e più dolci rispetto al passato.

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