Benvenuti nelle Terre del Primitivo: Feudi di San Marzano

Pubblicato il : 02 Aprile 20204 tempo di lettura minimo

Il Salento è da sempre un mosaico ricchissimo di vita e colore, fatto di monumenti barocchi, splendidi litorali ed un oceano di ulivi e vigneti.
In questa generosa terra, sin dalla notte dei tempi, assecondando quel meccanismo naturale che porta gli esseri nel loro habitat ideale, la vite vede la luce.
spremutauva

Sotto questa irripetibile scenografia, nasce l’azienda Feudi di San Marzano.
La ricerca di qualità si traduce anche nell’approfondita conoscenza e ricerca, non solo del meraviglioso patrimonio di uve autoctone, ma anche dell’adattamento di queste ai caratteri pedologici e climatici della zona di produzione.

Quello fra la viticoltura e il Salento, da un punto di vista pedoclimatico, è da sempre un connubio naturale che si perde dalla notte dei tempi.La sua terra rossa, argillosa e calcarea, che poggia su strati di roccia tufacea molto superficiali e la sua scarsissima disponibilità di acqua, obbligano la vite a cercare tenacemente il suo nutrimento; le sue radici percorrono svariati metri nel suolo, snodandosi nella terra e insinuandosi nella roccia.
Questo movimento, questa interazione profonda si riflette in una grande ricchezza aromatica e di struttura nei vini.

In particolare, la zona di produzione dei vigneti dei Feudi di San Marzano è fondamentalmente caratterizzata da due tipi principali di terreni:
la terra rossa, tipica della parte propriamente detta Salento, caratterizzata da un’intensa liberazione di ossidi di ferro da parte del substrato calcareo (da ciò la tipica tinta rossa) e da suoli molto sottili, sovrapposti al calcare con radi affioramenti calcarei.

In questi suoli sorgono i nostri migliori vigneti ad alberello, che sono per esempio all’origine del SESSANTANNI; i suoli dei depositi marini terrazzati, caratterizzati da una tessitura sabbiosa o, in alcuni punti, ciottolosa.
In queste zone più a ridosso del litorale ionico e che beneficiano del positivo influsso delle brezze marine, coltiviamo per esempio i profumati vigneti all’origine del LIATICO.

il progetto “Sessantanni” mira a salvaguardare e valorizzare i vigneti vecchissimi del primitivo.
Dopo anni di ricerche agronomiche, la maniera migliore per ridare lustro a questa nobile uva, il Primitivo, era proprio un vino come il Sessantanni, ottenuto da vigneti vecchissimi ad alberello.
E’ qui che si trova la “Valle del Sessantanni”, un’estensione di oltre 10 ettari di vigneti ad alberello che abbiamo pazientemente strappato all’incuria e restituito alla loro funzione.
ll termine “Primitivo” deriva dal latino Primativus e vuole riferirsi alla maturazione precoce di questo vitigno che avviene tra la metà di agosto ed i primi di settembre, due settimane prima rispetto alle altre uve della Puglia.
Ancora oggi esistono molte incertezze sulle sue origini. Le prime notizie storicamente documentate su questo vitigno testimoniano che esso fu oggetto di coltivazione su una vasta area di territori pugliesi nel XVII secolo ad opera dei monaci Benedettini ed in particolare a Gioia del Colle, un centinaio di chilometri a nord di Manduria.

PRIMITIVO DI MANDURIA DOC “SESSANTANNI”

Tipologia di vino:Denominazione di Origine Controllata

Colore: Vino rosso

Vitigni: Primitivo

Densità d’impianto: 5000 alberelli per ettaro

Zona di produzione: vigneti selezionati nel territorio del comune di San Marzano, località Neviera e Casa Rossa. I suoli sono costituiti dalle terre rosse residuali, a tessitura fine e generalmente con substrato calcareo e radiaffioramenti rocciosi. La famosa tinta rossa di questi suoli deriva da un’intensa presenza di ossidi di ferro. I valori termici caratterizzano un ambiente piuttosto caldo, con piovosità annua molto bassa e escursioni termiche molto elevate, condizione questa che ha una benefica influenza sulla qualità delle uve. E’questa la zona classica di produzione della d.o.c. Primitivo di Manduria

Epoca di vendemmia: seconda metà di agosto, inizio di settembre

Vinificazione: raccolta a mano, in piccoli tini. Macerazione : 18 giorni sull’ 80 % della massa, 25 giorni sul 20 % (con lieviti indigeni selezionati in vigna su materiale scelto di diverso tipo). Fermentazione a temperatura controllata a 24-26° C

Affinamento: 6 mesi in barriques di rovere francese

Caratteristiche organolettiche

colore rosso rubino molto carico ed elegante, profumo ampio e
complesso,fruttato con sentori di prugne, confettura di ciliegia e note di tabacco, leggermente speziato. Vino di grande corpo, morbido e ricco di tannini nobili, con un finale che regala note di cacao, caffè e vaniglia

Abbinamenti: carni rosse, selvaggina,primi piatti robusti. Vino da meditazione

Fruibilità: Da servire a 18°C

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