Cena di pesce: Prosecco Millesimato o Rabosello?”

Pubblicato il : 01 Aprile 20203 tempo di lettura minimo
fritturadipesce

Qualche giorno fa abbiamo programmato una cena con amici e colleghi al ristorante Cal di Mezzo di Caonada (Montebelluna, TV), scegliendo piatti di pesce per ogni portata.

D’altra parte è quasi impossibile scegliere altro, perchè il titolare del locale, Fabio Sesti, Calabrese D.O.C. di Amantea (CS), non propone altro: Capesante gratinate, frittura di alicette, carpaccio di salmone, e gamberetti con polentina per antipasto; linguine rosse all’astice per primo piatto; spigola all’acqua pazza per secondo.

Oltre alle proposte di Fabio qualcuno dei commensali (me compresa) ha scelto di aggiungere, alla fine del pasto, un po’ di fritturina mista: anelli di totani, gamberi e canestrelli.

Le premesse facevano presagire una cena lunga ed abbondante con piatti delicati ma anche con alcune “incursioni” nello speziato (il carpaccio) e nel piccante (i gamberetti dell’antipasto e l’astice del primo).

Al momento della scelta del vino da sposare a cotanta cena la tavolata di otto persone si è divisa in due partiti.

Sommario dell’articolo

Prosecco o Rabosello?

Naturalmente Prosecco diranno i più.
E certo, perchè in provincia di Treviso, a due passi da Valdobbiadene e in abbinamento con i piatti di pesce, l’indicazione di tutti non poteva che essere quella di un bianco, mosso e profumato come il Prosecco Millesimato Col Vetoraz.

Avrei accettato tranquillamente la proposta di Pino – Napoletano D.O.C. e collaboratore di Fabio – e la scelta di tutti, tranne per il fatto che la diatriba per gli abbinamenti cibo-vino è un vero divertimento per me.

E allora ho fatto la mia proposta choc: abbinare un bel Rabosello, fresco di cantina alle nostre saporite pietanze.

Ovviamente mi sono presa gli strali di tutti gli “espertoni” del mio tavolo e anche quelli di altri tavoli.

“Col pesce ci va il vino bianco”, “già la scelta del Prosecco è azzardata”, “il vino frizzante non è vino…” e così via dileggiandomi.

Resto sempre dell’opinione che le persone devono essere libere di fare ciò che vogliono (se non fanno del male ad altri) ed ho ordinato il mio bicchiere di Rabosello.

Ho iniziato l’antipasto bevendo il buonissimo e profumatissimo prosecco millesimato, e l’ho concluso con i gamberetti piccanti ed il rabosello.
Risatine, sfottò, la conversazione era intrisa di goliardia varia ma qualcuno ha annusato il mio bicchiere di rabosello. “Mmm, profumato, aromatico, frutti rossi, mandorla… (mandorla? ma dove??)”.

Sta di fatto che all’arrivo delle linguine rosse all’astice, ben DUE degli altri SETTE commensali hanno chiesto a Pino due bicchieri di Rabosello ed hanno temporaneamente abbandonato il prosecco millesimato per il più corposo e dolciastro rabosello.
“Ah, ma ci sta proprio bene”, “si ma non bisogna miscelare”, “no, col pesce ci va il bianco” e così via.

La conversazione sembrava più una divertentissima Tribuna Politica dei bei tempi. Mancava solo Jader Jacobelli, compianto animatore di quella storica trasmissione, al quale uno degli amici pareva anche somigliare.
Ma il vino era buono davvero, sia il raboso che il prosecco, al quale sono tornata per la spigola o branzino all’acqua pazza.

In chiusura della cena e dopo il caffè, Fabio ci ha offerto un assaggio di una “primizia” delle cantine Astoria, un vino-rosolio prodotto con uva… Raboso, dolce come uno cherry, molto avvolgente.

Una cena veramente completa in ogni senso!

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