pugnitello-leopoldo-santa-vittoria Dopo venti anni di studi e sperimentazioni il Pugnitello un antico vitigno toscano a rischio estinzione torna ad essere vino nelle nostre cantine. Per l’eccezionale evento è stato deciso di dedicare questo vino al granduca Leopoldo di Lorena, un grande riformatore agrario e non solo. Ricorreva infatti in questi giorni l’anniversario dell’abolizione della pena di morte in Toscana avvenuta in data 30 novembre 1786, sotto il regno di Pietro Leopoldo Asburgo Lorena. La Toscana grazie a questo illuminista illuminato fu il primo Paese civile al mondo ad aver abolito la tortura e la pena capitale. In agricoltura il suo spirito riformista ebbe modo di applicarsi a pieno in Valdichiana dove Leopoldo è stato fondamentale e ha ridisegnato il nostro territorio come gia avevano fatto in passato etruschi e romani. Come un novello Mosè separo di nuovo le acque e organizzò la gestione della terra e della forza lavoro con incredibile modernità. Per tutti questi motivi la Fattoria Santa Vittoria si è permessa di ricordare la sua opera nel ritorno di questo vino davvero unico e speciale: il Pugnitello.

Pugnitello: un vitigno antico e moderno

Possiamo chiamare il Pugnitello un antico vitigno perché scoperto solo venti anni fa in Maremma. Di questo vitigno non si hanno notizie storiche e la sua origine è avvolta nel mistero. Lo studio del DNA ne ha infatti provata l’originalità e la distanza rispetto ai cloni piu conosciuti con il quale è stato messo a confronto e quindi confermata la sua natura di vitigno autoctono. Moderno perché solo da pochi anni (2003) è stato inserito nel registro Toscano dei vini ammessi a vinificazione.